Il porto di Milazzo grande assente al dibattito sulla Campagna elettorale

Siamo entrati nel clima della campagna elettorale per il rinnovo della carica di  Sindaco e del Consiglio Comunale della città di Milazzo e nei vari dibattiti  dei contendenti si parla di tutto  tranne che del porto di Milazzo, uno degli elementi fondamentali per  lo sviluppo dell’economia della città.

La perdita dei migliaia di posti di lavoro nella zona ASI conseguenti alla chiusura dei cantieri navali Aicon e Abacus , la chiusura di altre piccole realtà industriali , la ridotta attività della centrale Edipower, il futuro incerto della raffineria di Milazzo hanno creato un arretramento devastante nell’economia della città di Milazzo.

Il porto di Milazzo ha invece notevoli ed interessanti prospettive di crescita.

Occorrerà che  i futuri eletti per la guida della città si impegnino per liberare il bacino mamertino dalle ingerenze dei poteri forti provenienti dall’esterno ponendo in essere tutte le attività pertinenti che da anni attendono di essere sviluppate.

Che fine ha fatto l’ ecoporto galleggiante?

Potrebbe essere fonte di occupazione per centinaia di persone ed invece da qualche anno è fermo alla Regione Siciliana in attesa di essere promosso o rigettato.

I promotori dell’ ecoporto continuano a dichiararsi pronti a finanziare l ‘ opera avendo a disposizione 150 milioni di euro elargiti da un fondo di investimento inglese e da due banche cinesi.

Perché la banchina XX Luglio continua a rimanere nel degrado totale mentre alcuni armatori rimangono in attesa di stabilire un collegamento con navi ro-ro da Milazzo verso i principali porti del continente?

Si creerebbero centinaia di nuovi posti di lavoro e troverebbero occupazione i portuali della Coop. Garibaldi attualmente alla disperata ricerca di occupazione.

Il presidente uscente dell’ Autorità Portuale De Simone aveva presentato un programma per portare nella rada di Milazzo le navi da crociera della Royal Caribbean una delle più prestigiose società nel campo del crocierismo. Bisognerebbe dare seguito a tale iniziativa  incaricando l’attuale presidente dell’ Autorità Portuale ing. Paolo Megna.

A fine 2020 scadrà la concessione della banchina Marullo, struttura pubblica su cui insiste un porticciolo turistico privato fonte di lauti guadagni per una società privata. Nessuno dei concorrenti a Sindaco ha fatto sapere cosa intenderà fare. Eppure sarà uno dei primi problemi che dovrà affrontare.

Noi del Comitato Grande porto siamo particolarmente legati al molo Marullo essendo stato costruito con il contributo dei marittimi milazzesi. Successivamente la banchina con un finanziamento ottenuto dal compianto On.le Merlino è stata trasformata e pianificata per  l’ attracco  di grosse imbarcazioni da diporto. Essa è in grado di ricevere 35 / 40 grossi natanti disposti in andana e fornita di ogni requisito necessario per fornire un servizio eccellente tanto da suscitare l’ interesse per  il suo utilizzo da parte di rappresentanti della Luiss International srl  società che gestisce servizio di charter per una clientela altamente qualificata ed in possesso di importanti risorse economiche

La vicinanza delle Isole Eolie  e la posizione del Porto di Milazzo al centro del  Mediterraneo faciliterebbe l’ impiego di questi natanti per un servizio charter che metterebbe  in moto l’ utilizzo di ingenti risorse in grado di generare un circuito virtuoso che darebbe impulso all’economia della città.

Mario Sciotto

Porto di Milazzo

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